La Magnifica Porta di San Facondino, torre gialla in campo verde, trae origine dal nome del Santo Vescovo di Taino, tra i primi vescovi del territorio e morto nel 607, a cui è dedicata una omonima Pieve proprio nella parte del territorio del comune di Gualdo Tadino che si affacciava al di fuori della cerchia muraria proprio verso la zona nord della città. Le spoglie di San Facondino, conservate nella Pieve, sono state e sono ancor oggi venerate dai gualdesi.
Porta San Facondino, unica a essere legata a un santo originario di Gualdo Tadino, trova in esso il legame saldo che unisce la parte di territorio “entro le mura” con le altre realtà situate al di fuori del centro storico.
L’antica porta di accesso alla città, di provata bellezza architettonica, guardava verso il monte, fonte di reddito e di sostentamento della Gualdo medioevale, e fu ampliata e in parte scomparve nel 1841 in occasione dell’ingresso del corteo pontificio di papa Gregorio XVI, che aveva concesso il titolo di città a Gualdo.
Porta San Facondino racchiude nel suo territorio antichi Castelli quali quelli di Mori, San Facondino, Castriano (Vaccara), S. Angelo (Palazzo Mancinelli), Genga e Categge.
Suo il rione Capezza, sede storica e cuore pulsante della Porta con tutta la zona a valle della Rocca Flea.
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