Nei giorni dei Giochi è possibile consumare pasti che ripropongono la cucina tipica umbra e quei cibi "popolari" che fanno parte della cultura contadina della zona le cui ricette sono rimaste inalterate nel tempo. Ecco allora gli gnocchi al "sugo dell'oca", vera specialità di Porta San Facondino, le pappardelle e le tagliatelle condite con prelibatezze che variano a seconda delle annate, e poi le grigliate, gli arrosti che la fanno da padrona senza dimenticare piatti come la trippa ed altri piatti che sarebbe troppo lungo illustrare ma che lasceremo al visitatore scoprire.
Il tutto preparato da una squadra di cuochi e di volontari che in tre giorni, ma anche precedentemente nella elaborazione delle succulente prelibatezze, lavora in maniera continua per servire circa cinquemila pasti.
C'è un premio anche per i tavernieri. Ogni anno infatti l'Ente Giochi organizza nella prima settimana di settembre il Convivio Epulonis, la gara gastronomica basata su piatti medioevali. Un premio importante che è stato ad appannaggio per cinque volte di san Facondino, due volte di San Benedetto e una della porta di San Donato. Ma sicuramente tutte e quattro le taverne meritano un premio per quanto riescono a fare nei giorni dei Giochi de le Porte.
Nella stupenda cornice delle medioevali taverne oltre sessanta ospiti si seggono intorno a una tavola imbandita e gustano le prelibatezze preparate con maestria dai cuochi delle Taverne, piatti preparati secondo le antiche ricette del XV secolo, allietati da melodie e canti dell'epoca medioevale. E il Convivio Epulonis è inoltre l'occasione in cui l'Ente Giochi de le Porte consegna il premio Bastola d'Oro ad un personaggio o un'associazione gualdese.